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ATTENZIONE: La mia è solo una proposta condivisa da tantissimi Elettori a 5 Stelle sia su questo sito sia sui social network che sul sito Ufficiale del MoVimento 5 Stelle, una discussione che ho voluto rendere pubblica per mettere a conoscenza tutti gli attivisti d'Italia, ad iniziare dal nostro Beppe Grillo (visto che giustamente nel M5S le proposte non si fanno e sopratutto non si approvono tramite iniziative di cittadini sul web), infatti se questa idea verrà ritenuta "degna" di essere discussa, tutti noi ne saremmo felici, altrimenti continuerò (E CONTINUEREMO) a combattere la disinformazione di tanti cittadini come abbiamo fatto fino ad oggi senza nessun problema e sempre con la massima fiducia a chi ci ha rappresentato fino ad oggi!

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ULTIME NEWS
Il Gossip dei 57esimi

"Esiste ancora la deontologia professionale da parte dei giornalisti? Vito Crimi, cittadino portavoce al Senato per il Movimento 5 Stelle si ferma a chiaccherare per strada con due universitari che non si palesano come inviati della radio universitaria online Radio Luiss e registrano a sua insaputa una conversazione. Che si tratti di una conversazione privata, diffusa poi pubblicamente e spacciata da intervista (!!!) si capisce benissimo basta ascoltarla. Vito Crimi ha espresso un giudizio che da giornalista che viene dalla cronaca locale condivido. Lasciamo da parte le espressioni colorite, che in una conversazione privata ci stanno e per le quali si è già scusato. Andiamo alla sostanza. La cronaca parlamentare e nazionale, si occupa più di gossip che di fatti concreti della vita politica. Quali sono i fatti del Parlamento ? Leggi, interrogazioni, mozioni, atti ispettivi. Avete mai sentito parlare di questo nei resoconti dal Parlamento su quotidiani o telegiornali nazionali ? Spazi irrisori e pochissimi approfondimenti. Nelle redazioni nazionali impazzano i “retroscenisti”. Eppure la vera politica, quella con la P maiuscola, è solo ed esclusivamente quella fatta di proposte di legge, interrogazioni, mozioni, decreti legislativi, iniziative di democrazia diretta, leggi popolari, atti ispettivi, discussioni su temi concreti. Il resto sono inutili chiacchere da bar. Nell’interesse dei cittadini e della crescita culturale dell’Italia si chiede una informazione che parli di fatti concreti. Di quello che il Parlamento fa e non fa, con legittime critiche su questi aspetti per tutti. Non una pseudo informazione fatta di gossip da cronaca rosa o “Grande Fratello” televisivo. Informazione sui fatti che nel giornalismo locale spesso si trova, ne sono testimone diretto, nella cronaca nazionale è invece merce rara. Il risultato si vede. L'Italia è al 57esimo posto al Mondo per libertà d'informazione. Non ci si può lamentare poi, se da parte di cittadini come Vito Crimi e tanti altri, c'è diffidenza verso i giornalisti della cronaca nazionale e parlamentare romana. Basta vedere come un "fuori onda" palese di due studenti universitari, sia stato rilanciato come una intervista, ripreso e trasmesso dalla trasmissione "La Zanzara" di Radio24, emittente legata al Sole 24 Ore che percepisce pubblico denaro. E' serietà professionale questa? Fatti e critiche su questi? Sì grazie. Gossip? No grazie." Matteo Incerti

Quirinale, si fa presto a dire Bonino
Molti italiani vorrebbero vedere Emma Bonino al Quirinale. Perché è donna, perché è competente, perché è onesta e mai sfiorata da scandali, perché ha condotto battaglie spesso solitarie per i diritti civili e umani e politici in tutto il mondo, forse anche perché è sopravvissuta a Pannella e perfino a Capezzone. Insomma, un sacco di ottimi motivi, tutti veri e condivisibili. Ma della sua biografia, in questo paese dalla memoria corta, sfuggono alcuni passaggi politici che potrebbero indurre qualcuno, magari troppo giovane o troppo vecchio per ricordarli, a cambiare idea e a ripiegare su candidati più vicini al proprio modo di pensare.
A costo di essere equivocati, come ormai accade sempre più spesso, complice il frullatore del web, li ricordiamo qui per completezza dell’informazione, convinti come siamo che di tutti i candidati alle cariche pubbliche si debba sapere tutto. “Conoscere per deliberare”, diceva Luigi Einaudi, cuneese come lei.
Nata 65 anni fa, la Bonino è stata parlamentare in Italia sette volte e in Europa tre volte, a partire dal lontano 1976. Da sempre radicale, si è poi candidata nel ’94 con Forza Italia fondata da Berlusconi, Dell’Utri, Previti & C., e col centrodestra berlusconiano è rimasta alleata, fra alti e bassi, fino alla rottura del 2006, quando è passata al centrosinistra. Ha ricoperto le più svariate cariche: deputata, senatrice, europarlamentare, commissario europeo, vicepresidente del Senato, ministro per gli Affari europei nel governo Prodi. Ed è stata candidata a quasi tutto: presidente della Repubblica, presidente del Consiglio, presidente delle Camere, ministro degli Esteri e della Difesa, presidente della Regione Piemonte e della Regione Lazio, alto commissario Onu ai rifugiati, rappresentante Onu in Iraq, addirittura a leader del centrodestra (da Pannella, nel 2000).
Nel ’94, quando si candidò per la prima volta con B., partecipò con lui e la Parenti a un comizio a Palermo contro le indagini su mafia e politica. Poi, appena eletta, fu indicata dal Cavaliere assieme a Monti come commissario europeo. Il che non le impedì di seguitare l’attività politica in Italia, nelle varie reincarnazioni dei radicali: Lista Sgarbi-Pannella, Riformatori, Lista Pannella, Lista Bonino. Nel ’99 B. la sponsorizzò per il Quirinale, anche se poi confluì su Ciampi. Ancora nel 2005, alla vigilia della rottura, la Bonino dichiarava di “apprezzare ciò che Berlusconi sta facendo come premier” (una legge ad personam dopo l’altra, dalla Gasparri alla Frattini, dal lodo Schifani al falso in bilancio, dalla Cirami alle rogatorie alla Cirielli) e cercava disperatamente un accordo con lui. Sfumato il quale, scoprì all’improvviso i vizi del Cavaliere e le virtù di quelli che fino al giorno prima lei chiamava “komunisti” e “cattocomunisti”.
Molte delle sue battaglie, referendarie e non, coincidono col programma berlusconiano: dalla deregulation del mercato del lavoro (con tanti saluti allo Statuto dei lavoratori, articolo 18 in primis) alla campagna contro le trattenute sindacali in busta paga. Per non parlare del via libera alle guerre camuffate da “missioni di pace” in ex Jugoslavia, Afghanistan e Irak. E soprattutto della giustizia: separazione delle carriere fra giudici e pm, amnistia, abolizione dell’obbligatorietà dell’azione penale, responsabilità civile delle toghe e no all’autorizzazione all’arresto per parlamentari accusati di gravi reati: perfino Cosentino, imputato per camorra.
Alle meritorie campagne contro il finanziamento pubblico dei partiti, fa da contrappunto la contraddizione dei soldi pubblici sempre chiesti e incassati per Radio Radicale. Nel 2010 poi, la Bonino fece da sponda all’editto di B.contro Annozero: il voto radicale in Vigilanza fu decisivo perchiudere i talk e abolire l’informazione tv prima delle amministrative.
Con tutto il rispetto per la persona, di questi errori politici è forse il caso di tenere e chiedere conto.
Elezioni on line per il Presidente della Repubblica
L'elezione del prossimo presidente della Repubblica è l'atto politico più importante dei prossimi giorni. L'uomo, o la donna, che salirà al Quirinale condizionerà nel bene e nel male la vita del Paese per sette anni. I presidenti delle Camere e il prossimo presidente del Consiglio sono in transito, hanno il fiato corto, potrebbero arrivare, secondo valutazioni ormai unanimi, al massimo alle prossime elezioni europee della primavera del 2014. Le trattative per un nome condiviso per la presidenza della Repubblica tra pdl e pdmenoelle sono in uno stato avanzato. Il pdl vuole un presidente di garanzia, un salvacondotto per i processi dello psiconano. Il pdmenoelle vuole anch'esso un presidente di garanzia, che lo tuteli dalla prossima bomba ternmonucleare del MPS. Entrambi vorrebbero un presidente "Quieta non movere et mota quietare (Non agitare ciò che è calmo, ma calma piuttosto ciò che è agitato)". Non un Pertini, ma neppure più modestamente un Prodi che cancellerebbe Berlusconi dalle carte geografiche. E' necessario un nome nobile e alto che stia appollaiato sul suo ramo ad ascoltare le lodi per la sua indiscutibile alterità che gli arriveranno copiose da giornalisti proni e da politici grati. Io ritengo che il prossimo presidente della Repubblica non debba venire dalla politica, né ricoprire, o aver ricoperto, incarichi istituzionali. Se infatti diventi presidente dell'ABI come Mussari o presidente della Finmeccanica come Orsi, sei comunque parte del gioco, promosso dai partiti. Un foglione di fico e nulla più.
Il M5S voterà on line per il presidente della Repubblica nei prossimi giorni. Il suo nome sarà presentato in Parlamento. Di seguito le regole per le votazioni.
"Tempistiche:
- La proposta dei candidati verrà effettuata da tutti coloro abilitati al voto l'11 aprile dalle 10.00 alle 21.00.
- La votazione successiva sui primi 10 candidati selezionati si terrà sul sito beppegrillo.it due giorni prima della votazione in aula sempre dalle 10.00 alle 21.00.
Per votare le persone devono aver inviato il documento digitalizzato alla pubblicazione di questo articolo, 30 marzo 2013, ed essersi iscritte al MoVimento 5 Stelle entro il 31/12/2012
Modalità per proporre il Presidente della Repubblica:
- Per proporre il nome del suo candidato l'iscritto al MoVimento 5 Stelle dovrà accedere alla sua pagina personale. Potrà proporre un solo candidato con nome e cognome e non potrà modificare la scelta.
- Per votare l'iscritto al MoVimento 5 Stelle dovrà accedere alla pagina di votazione indicata con la propria email e password. Il sistema di votazione sarà linkato da un’email inviata a tutti gli aventi diritto di voto e sarà linkata anche all’interno della pagina personale.
- Ogni iscritto potrà votare per un solo candidato.
- Nel caso il servizio di voto non fosse raggiungibile (ad esempio per un attacco hacker) per più di un’ora il tempo di down verrà recuperato, se possibile, il giorno successivo.
- I 10 nomi più proposti verranno resi pubblici e utilizzati come base dei votabili e disposti in ordine alfabetico per la votazione finale. Su questi verrà verificato che abbiano compiuto 50 anni alla data del 15 aprile 2013 (o alla data delle votazioni in aula se già resa pubblica) e che siano italiani. In caso di problemi verrà preso il primo degli esclusi.
- Il nome che avrà ricevuto più voti sarà votato dai Parlamentari del MoVimento 5 Stelle
- Il processo di voto sarà verificato da un ente esterno ."
Lettera agli italiani di Beppe Grillo

"L’Italia deve diventare una comunità, nessuno deve essere lasciato indietro. E’ intollerabile, inumano, vedere le file di esodati, sfrattati, disoccupati alle mense della Caritas mentre chi ha sprofondato il Paese nella miseria si muove con la scorta, l’auto blu, senza alcuna preoccupazione economica. I partiti sono i primi responsabili di questa situazione, hanno occupato lo Stato, lo hanno svenduto, spolpato da dentro. Ora, queste persone si presentano, grazie ai giornali e alle televisioni che controllano, come i salvatori della patria, proprio loro che l’hanno affossata, usata per i loro interessi.
L’Italia ha le tasse tra le più alte del mondo, uno dei maggiori debiti pubblici, un tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, che ha fatto emigrare in pochi anni un milione e mezzo di ragazzi italiani, diplomati, laureati con il sacrificio dei loro genitori.
E’ ora di dire basta, questa commedia deve finire o finirà il Paese. Non abbiamo più tempo, dobbiamo mandarli tutti a casa. Tutti coloro che fanno parte di questo marcio sistema, devono andarsene, sparire, ma prima devono giustificare il loro eventuale arricchimento. Io non chiedo il tuo voto, non mi interessa il tuo voto senza la tua partecipazione alla cosa pubblica, il tuo coinvolgimento diretto, se il tuo voto per il M5S è una semplice delega a qualcuno che decida al tuo posto, non votarci. Questo Paese lo possiamo cambiare solo insieme, non c’è alternativa. Usciamo dal buio e torniamo a rivedere le stelle. Lo Stato deve proteggere i cittadini o non è uno Stato, per questo va istituito il reddito di cittadinanza. Io sono Stato, tu sei Stato, noi siamo Stato. Riprendiamoci l'Italia." Beppe Grillo
20 punti per uscire dal buio:
- Reddito di cittadinanza
- Misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa
- Legge anticorruzione
- Informatizzazione e semplificazione dello Stato
- Abolizione dei contributi pubblici ai partiti
- Istituzione di un “politometro” per verificare arricchimenti illeciti dei politici negli ultimi 20 anni
- Referendum propositivo e senza quorum
- Referendum sulla permanenza nell’euro
- Obbligo di discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese
- Unasolaretetelevisivapubblica,senzapubblicità,indipendentedaipartiti
- Elezione diretta dei parlamentari alla Camera e al Senato
- Massimo di due mandati elettivi
- Legge sul conflitto di interessi
- Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica
- Abolizione dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali
- Accesso gratuito alla Rete per cittadinanza
- Abolizione dell’IMU sulla prima casa
- Non pignorabilità della prima casa
- Eliminazione delle province
- Abolizione di Equitalia
L’Italia ha le tasse tra le più alte del mondo, uno dei maggiori debiti pubblici, un tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, che ha fatto emigrare in pochi anni un milione e mezzo di ragazzi italiani, diplomati, laureati con il sacrificio dei loro genitori.
E’ ora di dire basta, questa commedia deve finire o finirà il Paese. Non abbiamo più tempo, dobbiamo mandarli tutti a casa. Tutti coloro che fanno parte di questo marcio sistema, devono andarsene, sparire, ma prima devono giustificare il loro eventuale arricchimento. Io non chiedo il tuo voto, non mi interessa il tuo voto senza la tua partecipazione alla cosa pubblica, il tuo coinvolgimento diretto, se il tuo voto per il M5S è una semplice delega a qualcuno che decida al tuo posto, non votarci. Questo Paese lo possiamo cambiare solo insieme, non c’è alternativa. Usciamo dal buio e torniamo a rivedere le stelle. Lo Stato deve proteggere i cittadini o non è uno Stato, per questo va istituito il reddito di cittadinanza. Io sono Stato, tu sei Stato, noi siamo Stato. Riprendiamoci l'Italia." Beppe Grillo




